Gli anni Trenta si aprono all’insegna della profonda crisi economica seguita al crollo delle borse di Wall Street del 1929. Anche la moda ne risente, diventa più sobria e utilizza tessuti sintetici per contenere i costi. Si diffondono così il nylon e soprattutto il rayon viscosa, fibra ottenuta dalla cellulosa, permeabile e confortevole, dall’effetto simile alla seta.
Gli abiti femminili del periodo diventano più aggraziati e ritornano a segnare il punto vita; le gonne tornano sotto il ginocchio (anche per nascondere le calze di nylon, meno pregiate di quelle di seta) e le spalle assumono forma quadrata grazie ad imbottiture nascoste.
La donna ideale è longilinea (tranne che in Italia dove il Regime impone l’opulenza mediterranea), porta tacchi alti e si tinge i capelli, acconciati in morbide onde, copiando le star di Hollywood: Joan Crawford, Greta Garbo e soprattutto Marlene Dietrich. Quest’ultima in particolare, con il suo look androgino, promuove l’uso disinvolto del tailleur pantalone, che diventa un capo indispensabile del guardaroba femminile.
Un aspetto caratteristico del periodo sono gli abiti da sera, che tornano ad essere lunghi (la differenza tra vestito corto da giorno e lungo da sera continua ancora oggi). La stoffa, leggera e frusciante, è tagliata in sbieco per utilizzare l’elasticità propria del tessuto, il corpo femminile è modellato dai fianchi alle ginocchia senza paura di svelare le curve. Compaiono vertiginose scollature sul dorso che lasciano spesso la schiena completamente nuda.
È una sarta Italia emigrata a Parigi, Elsa Schiaparelli, l’oracolo di questo stile: dotata di una na creatività irrefrenabile, mischia moda e arte moderna ispirandosi ai quadri di Salvador Dalì e Pablo Picasso, per una donna spregiudicata ed indipendente.
In piena crisi economica, lo swing si fa strada in tutto il mondo, forse per risollevare gli animi. Nascono numerose le Big Band, formate da musicisti giovani e con nuove idee del calibro di Duke Ellington, Benny Goodman, Glenn Miller e tanti altri. Velocemente questo genere diventa popolare anche tra i bianchi ed esplode il ballo sociale Lindy Hop che cancella, almeno nella danza, le discriminazioni razziali trasformandosi nel primo fenomeno sociale trasversale nella storia degli Stati Uniti.